Ideare, progettare e distribuire dei nuovi format di newsletter (anche per il fundraising)

Ideare, progettare e distribuire dei nuovi format di newsletter (anche per il fundraising)

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Se qualcuno ti dice il contrario, non credergli. E quindi: se ti dicono che non bisogna bombardare di comunicazione diretta chi ti sta attorno, e ancor di più chi sostiene la tua piccola organizzazione, non gli devi credere!

Devi prendere atto che:

  • se ti fai sentire di meno, chi potrebbe sostenerti e pure chi ti sostiene, sentirà qualcun altro
  • se il tuo volume è meno che alto, non ti sente nessuno, soprattutto non ti sente una gran parte anche di chi è interessato
  • se sei meno di molto frequente a comunicare, il tuo messaggio si perde nel vuoto

Quindi: con la tua piccola organizzazione devi comunicare su tanti canali, tanto e a volume alto.

Nel mix degli strumenti di comunicazione, moltissime piccole organizzazioni usano poco o male le newsletter online.

Oggi mi metto a ideare, progettare e a pianificare la distribuzione di 3 nuovi format di newsletter per una piccola organizzazione che si occupa di trasporti sanitari.

Come per tutte le piccole organizzazioni che seguo, porterò loro:

  • un format di newsletter mensile istituzionale
    • 1 storia dal campo
    • 1 testimonianza di un beneficiario
    • 1 approfondimento dal progetto
    • 1 evento in arrivo
    • 1 call to action
  • un format di newsletter mensile (una “DEM”) per la raccolta fondi:
    • 1 unico appello di raccolta fondi
  • un format di “newsletter dialogativa” mensile, praticamente una mail confidenziale
    • forma libera, solo testo, lunga quanto vuole l’autore

Vuol dire una spedizione ogni 10 giorni circa.

Aggiungici le ribattute (qui dipende dai casi: a volte solo su chi NON ha nemmeno aperto, a volte di rinforzo su chi ha aperto), fanno 5-6 invii al mese.

Vuol dire che ne spediamo una ogni 5-6 giorni.

Quello che accade è questo:

chi non è interessato, si cancella dalle liste. Bene! Hai liste più pulite. A parità di utenti che interagiscano, avrai tassi globali di apertura e click più alti.

A questo si aggiunge che chi è interessato interagisce sempre di più, sia cliccando, che rispondendo, che agendo.

Anche per questo è importante aumentare volume, quantità e formati delle tue newsletter.

Gestire questa massa di comunicazione è nell’ABC di un piccolo ufficio di fundraising e comunicazione.

Io faccio così, almeno così. E per quanto possa sembrare “troppo” (troppo lavoro, troppa quantità, troppi formati) alla fine a conti fatti, è il giusto.

Il tutto lo gestisco dall’anno scorso con Send In Blue, che assieme a qualche pecca, ha il pregio notevolissimo (lo vedi nel risultato delle interazioni) di lasciarti creare newsletter in formato solo testo che sono IDENTICHE a una mail reale. E infatti tantissime persone “ci cascano” in pieno, rispondendo, cliccando, interagendo.

Quindi, alza il volume, aumenta i formati, aumenta la quantità.

Ultimo: quando vuoi chiedere denaro, chiedi denaro. Quando vuoi informare, informa. Quando vuoi interazioni, dai modo di interagire. Separa le cose!

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