Come spiegato ieri, oggi si aprono le danze con la prima delle “9P+1 del fundraising”. Parliamo del progetto. Non del progetto di fundraising, ma del progetto che puoi realizzare grazie al fundraising.
Se vuoi fare fundraising, devi avere un progetto. Ma perché TUTTI i corsi, i blog, i libri sul fundraising insistono tanto su questo punto?
Rispondiamo assieme alla domanda: “Perché la mia organizzazione per fare fundraising deve per forza avere un progetto da proporre?”.
La causa é il sogno, il progetto è l’azione sul campo
- La causa della tua organizzazione può essere al passo coi tempi, condivisa e vicina a esigenze vere (es: assistere le famiglie italiane più povere), ma solo un progetto può contribuire a risolvere concretamente il grande problema che state affrontando. La causa è così grande che fa parte del mondo dei sogni, il progetto è una cosa che puoi toccare con le tue mani. Senza un progetto concreto e definito, anche la migliore causa vale poco.
Il vantaggio di essere unici
- Tutto intorno, anche nella stessa città, probabilmente ci sono già almeno altre 10 organizzazioni che perseguono con convinzione e impegno la stessa causa. Quante organizzazioni si impegnano per portare l’educazione scolastica ai bambini in Africa? Avere un progetto ci permette di distinguerci da tutti gli altri. Tante organizzazioni si impegnano affinché i bambini africani possano istruirsi, ma solo la tua organizzazione é capace di affrontare la sfida in un certo modo. Un progetto definisce l’identità dell’organizzazione non profit più di quanto qualsiasi statuto, bilancio sociale, carta dei valori possa fare. Il progetto rende visibile il modo in cui la tua organizzazione vuole e sa operare. Dalle parole ai fatti. Sono i fatti a rendere credibili, cioè sono le particolari qualità e modalità operative dei progetti a rendere tua organizzazione più credibile e più facile da notare nel grande mare delle organizzazioni che perseguono la sua stessa causa.
Cos’è più stimolante?
- Avere un progetto giustifica il fundraising “Ci servono soldi” non significa niente. Quasi nessuno vorrà sostenere la tua organizzazione solo per il sogno che la ispira. Nel 2012 chiedere soldi per un sogno, per qualcosa che rischia di restare per aria per sempre, non funziona e chiedere soldi per i sogni non é più ammissibile. “Ci servono soldi per…” invece significa qualcosa. I donatori vogliono lasciare un segno sulla realtà: dagli modo di farlo attraverso la tua organizzazione. Ogni euro, ogni minuto di volontariato, qualsiasi tipo di aiuto che chiederai sarà finalizzato a qualcosa di concreto e la tua organizzazione potrà dimostrare come questo aiuto contribuisce a cambiare le cose. Mettiti nei panni di un potenziale donatore: cos’è più stimolante? Essere parte di un sogno o essere parte del cambiamento?
Investire per cambiare il mondo
- Trovare le risorse che servono a avviare e portare avanti un progetto ha sempre un costo. A volte il volontariato può aiutare ad abbattere le spese, ma chiedere una donazione ha sempre un costo. Ringraziare per quella donazione ha un costo. Anche mantenere e elaborare le informazioni che riguardano quel donatore e quella donazione ha un costo. Per questo, quando diciamo che un progetto costa 1000€, stiamo parlando del costo netto del progetto. Dobbiamo ricordarci sempre di considerare che ogni progetto ha un costo lordo che deriva dall’addizione: costo netto del progetto + costi di fundraising. Cioè, al costo netto del progetto (es: le spese di un anno di insegnamento della matematica a una classe di bambini africani) dobbiamo sommare i costi delle attività di fundraising (es: organizzare una cena di raccolta fondi, progettare e spedire lettere di sollecitazione e ringraziamento ai nostri donatori…) che ci permettono di raccogliere le risorse che poi finanzieranno quello stesso progetto. E’ un tema che la tua organizzazione deve avere ben chiaro: fare fundraising costa. Più e meglio sarete disposti a fare investimenti sul fundraising, tanti più numerosi e migliori saranno i progetti che potrete realizzare.
Compiti per casa
- DA FARE SUBITO: fai una lista dei progetti conclusi, in corso, da realizzare della tua organizzazione non profit. Quanti sono? A intuito, in che percentuale sono stati realizzati con contributi pubblici, in che percentuale con donazioni?
- DA FARE IN SETTIMANA: quanto costa ognuno di questi progetti? E tutti assieme? Quali sono gli elementi che vi rendono diversi da tutte le altre piccole onp del territorio che perseguono la vostra stessa causa?
- DA FARE NEL MESE: come potete comunicare all’esterno, ai vostri donatori potenziali e attuali che solo voi sapete perseguire la causa in un certo modo? Qual é una brevissima frase che riassume bene il vostro modo di operare? Quanto incide in media il costo del fundraising sul costo lordo dei progetti? Con più risorse avreste potuto realizzare progetti migliori? Qual è quel progetto su cui puntare per il futuro, per rafforzare la vostra immagine e su cui focalizzare il fundraising?
Un commento su “Il progetto – Le 9P+1 del fundraising #1”