Quando mi sono messo in testa di lavorare come consulente di fundraising, per molti anni sono stato sotto un fuoco incrociato:
“Ma sei sicuro che non ti interessa un bel posto in banca? Perchè se mandi un curriculum e fai il mio nome, guarda che…”
Me lo diceva mio cugino. E io, 1-2-3-4-cento volte, gli ho detto di no. Adesso so che ho fatto bene, ma allora come potevo sapere che non stavo perdendo l’occasione giusta?
RISPOSTA: mi sono fidato delle mie sensazioni.
“Non profit vuol dire stipendio da fame, pensa te nella raccolta fondi! Guarda che è dura, quando hai una famiglia poi… Io ci lavoro da 15 anni…”
Me lo diceva un mio (vero) mentore. E io, col groppo in gola, rispondevo: “Stiamo a vedere”. Ma come potevo dimostrare il contrario?
RISPOSTA: non potevo, quindi ho dato tempo al tempo.
“Fundraising? In Italia non c’è richiesta. Siamo pochi ma siamo già troppi, le organizzazioni non capiscono. Non sarò io a dirti di mollare, ma bada bene che rischi di farti tanto male…”
Me lo diceva …un altro consulente di fundraising (azz)! E io, confuso e nello sconcerto, annuivo e poi…?
RISPOSTA: mi sono buttato. Ho studiato, approfondito, provato, sbagliato…
“Consulente? Tu sei matto! Vuol dire aprire una partita iva, è come aprire un’azienda, c’è da diventare matti. Per arrivare a fine mese dovrai lottare col coltello tra i denti, sarai sempre da solo, uno stress infinito, dovrai trovarti i clienti uno a uno, sarà da morire… lascia stare!”
Me lo dicevano… tutti! Parenti, compagni di studio, professori, amici, vicini di casa. E guardandomi attorno, come potevo convincermi del contrario?
RISPOSTA: mi sono dato da fare, ogni giorno da 8 anni a questa parte!
Morale della favola?
Sentivo che lavorare come consulente di fundraising faceva per me.
Ho fatto (e continuo a fare) 1000 errori e tentativi, alla fine è rimasto quel che era utile e importante. Prendendomi tutti i rischi, ho capito come far girare le cose nel modo giusto, per finire la giornata con un sorriso io, i miei clienti e la mia famiglia.
A fare da tutto da solo, ci ho messo molti anni. Mi piacerebbe sollevarti da tutta la fatica, ma non posso. Però, se partecipi alla Masterclass: diventare consulente di fundraising del 15-16-17 febbraio che terrò assieme alla Scuola di Roma di Fundraising, almeno ti risparmierai il fuoco incrociato di chi ti dice “rinuncia” e potrai capire molto velocemente se la consulenza nel fundraising è il lavoro che fa per te e, se si, come impostare rapidamente la tua professionalità.
Oggi è lunedì 16, hai un mese esatto per decidere di iniziare col piede giusto!
Ti rimando a http://www.scuolafundraising.it/formazione-fundraising/fund-raising-corsi/masterclass-fundraising/ con tutte le informazioni su iscrizioni, costi, tempi.
Ma, se già “te la senti”… è sicuro: fa per te.
Ogni bene!
– Riccardo Friede –