Quando faccio visita a una delle tante piccole organizzazioni non profit che affianco nella bella avventura di fare fundraising, spesso mi capita di parlare con dirigenti e fundraiser che non hanno del tutto chiaro un concetto estremamente importante che ora ti chiarirò:
TUTTI gli enti non profit possono RICEVERE donazioni, nessuno escluso
Ma, bisogna subito aggiungere un dettaglio a dir poco fondamentale
SOLO alcun tipi di enti non profit possono OFFRIRE ai donatori I BENEFICI FISCALI (deduzioni e detrazioni dal reddito)
Non so quale sia (o fosse!) il tuo grado di chiarezza su questo fatto.
Ho scoperto strada facendo che i dirigenti di alcuni enti non profit non avevano mai pensato di chiedere donazioni perché erano fermamente convinti che, visto che la loro piccola organizzazione non profit era del tipo che non può dare agevolazioni fiscali per le donazioni, allora (e qui sta l’errore!) non potevano nemmeno CHIEDERE donazioni, o RICEVERE donazioni.
Per fortuna, anche se così hanno perso forse anni di possibilità e opportunità, a volte basta una chiacchierata per fare chiarezza.
Resta però un fatto poco piacevole, che in parte rema contro i tuoi sforzi nel fundraising
alcuni tipi di enti non profit, anche molto diffusi (es. le APS pure e semplici) non è detto che possano offrire benefici fiscali ai propri donatori
E a questo si aggiunge che
in alcuni casi i benefici fiscali che l’ente può offrire sono così limitati o così complicati da attivare, o così “incerti nel tempo” (es. vedi i vari “bonus” – Art, School…), che alla fin fine sarebbe tanto più facile essere una Onlus (o uno dei futuri ETS) e semplificare la vita a tutti quanti!
Anche se è vero che oggi gli italiani “approfittano” molto poco dei benefici fiscali per le donazioni che fanno, è chiaro per chi sta nel settore che, un po’ alla volta, l’abitudine sta cambiando… molti donatori chiedono merito di questi loro diritti, anche perché in certi casi, i benefici per il portafoglio, il conto in banca o quello in posta sono parecchio evidenti!
Ma cosa puoi fare se la tua piccola organizzazione, per qualsiasi motivo non può offrire benefici fiscali ai propri donatori?
Devi adottare una soluzione non convenzionale.
Devi affidarti a uno “stratagemma”!
E’ uno stratagemma assolutamente legale, un’operazione possibile già da alcuni anni, ma conosciuta davvero da pochissimi professionisti del fundraising in Italia!
Ti avviso:
se andrai dal consulente fiscale che segue la tua piccola organizzazione, purtroppo ti dico subito che di sicuro NON sa di cosa stiamo parlando e che, se tutto va male, ti sconsiglierà di affidarti a questa soluzione, perché, visto che sta facendo brutta figura con te, farà di tutto per recuperare la faccia “difendendoti” da un “nemico”… che non c’è. Che non esiste proprio.
Ti sto dicendo che molto probabilmente il tuo consulente amministrativo e fiscale, anziché spendere del tempo a capire e valutare assieme a te una soluzione intelligente e pratica a un problema annoso della tua piccola organizzazione, ti metterà qualche bastone tra le ruote per difendere la facciata, prendendosela con una sistema che non conosce anzichè riconoscere di essere impreparato sul pezzo!
Hai già capito bene insomma che in questo articolo troverai informazioni davvero preziose per assicurare ai donatori della tua piccola organizzazione il massimo della “donor experience”!
Continua a leggere questo articolo e:
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- farai un ripasso sul perché sarebbe così bello poter offrire le stelle agevolazioni che solo una Onlus o un futuro ETS possono assicurare ai propri sostenitori!
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- scoprirai, senza filtri, in che cosa consiste lo stratagemma che puoi adottare in modo semplice, sicuro e con tutti i vantaggi del caso per i sostenitori della tua piccola organizzazione, soprattutto se pensi che domani non potrà diventare un ETS, o se oggi comunque non è una Onlus!
- saprai a chi rivolgerti per portare a casa velocemente i buoni frutti di questa “nuova” opportunità per la tua piccola organizzazione non profit!
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Se è tutto chiaro, iniziamo!
Perché sarebbe così bello poter offrire le stelle agevolazioni che solo una Onlus o un futuro ETS possono assicurare ai propri sostenitori?
Detta in parole semplici:
sarebbe bello perché le agevolazioni per chi dona ad una Onlus o ad un ETS sono davvero invitanti!
In questo articolo abbiamo già parlato di quali sono le agevolazioni ora vigenti.
Ora, faccio una prima precisazione:
a conti fatti, non sono poi così tanti i tipi di organizzazione che in assoluto non possono offrire benefici fiscali ai propri donatori!
Oggi non è che DEVI assolutamente diventare Onlus per offrire benefici fiscali per le donazioni… anche se resta che nessun “regime fiscale” offre vantaggi fiscali altrettanto buoni per i donatori!
Ma, ti faccio un classico esempio di ente non Onlus che, mannaggia, riguarda tantissimi fundraiser km zero come te:
se tu fai parte di una APS che non ha ottenuto il riconoscimento come Onlus, – situazione estremamente diffusa -, purtroppo molto probabilmente non puoi offrire proprio alcun tipo di agevolazione fiscale. Perché? Perché per poter offrire queste agevolazioni, dovete PRIMA essere almeno iscritti al Registro Regionale delle APS – e ci sono altre soluzioni, ad esempio l’affiliazione a una APS Nazionale). Ma molte piccole realtà non si preoccupano di questo tipo di iscrizione, magari neppure vogliono farla, per lo sbattimento che richiede, ma anche per vincoli e obblighi ulteriori che nascono come conseguenza dell’iscrizione.
[ NOTA: questo blog come sai è focalizzato sulla raccolta fondi per le piccole organizzazioni non profit e mastica molta amministrazione… ma se sei uno di quelli che vogliono spaccare il capello in 4, ti rimando a blog specializzati in materia fiscale, amministrativa e tributaria per il non profit per fare i tuoi approfondimenti. Clicca qui e qui e qui. ]
Quindi, da una parte tu ti fai il mazzo per realizzare buone cose per la tua comunità, dall’altra vorresti pure offrire un incentivo e un’agevolazione ai vostri sostenitori, ma se sei a bordo di una piccola APS (ti ricordo: è solo un esempio di tipo di organizzazione e di situazione, tra molti che potrei fare!) che non ha ambizioni o esigenze particolari per cui andare ad affiliarsi o iscriversi a un registro pubblico, non puoi proprio prospettare nulla ai tuoi donatori!
E quindi, che fare?
Lo stratagemma che puoi adottare in modo semplice, sicuro e con tutti i vantaggi del caso per i sostenitori della tua piccola organizzazione
Ricapitolando, se la tua piccola organizzazione:
- non è una Onlus già oggi
- non può offrire vantaggi fiscali particolari per le donazioni, perché nessuna normativa particolare ve li concede
- non ha i requisiti per diventare un ETS in futuro
- non ha interesse a diventare ETS, per un motivo o per l’altra
beh, può e potrà comunque offrire vantaggi fiscali per le donazioni, gli stessi che oggi può offrire una Onlus e gli stessi che domani potranno offrire gli ETS!
Se la tua piccola organizzazione non vuole o non può assumere la qualifica di Onlus o di ETS, può comunque offrire i vantaggi fiscali per le donazioni alle Onlus e agli ETS!
E ora la domanda e la risposta fatidiche…
Ok! Fantastico!
Ma, in pratica, come si fa?
La risposta è
E’ sufficiente che la tua piccola organizzazione apra un fondo particolare all’interno di un intermediario filantropico (cioè, una fondazione dedicata a questo scopo)
Ma cosa vuol dire?
In Italia da alcuni anni le maggiori fondazioni di origine bancaria (capiamoci con un nome: Fondazione Cariplo) hanno promosso la costituzione nei territori di loro competenza di fondazioni di comunità Onlus, che facciano sostanzialmente tre cose:
- dialoghino meglio con le parti sociali e istituzionali del proprio territorio, per capire bisogni e proposte delle comunità locali
- eroghino contributi e co-finanziamenti agli enti non profit del territorio
- facilitino e promuovano la cultura del dono
Il punto che ti interessa di più è il terzo, perché qui sta la chiave per accedere alla soluzione che ti ho promesso.
Ti ho appena rivelato un dettaglio non da poco:
questi “intermediari filantropici”, che sono tipicamente fondazioni di comunità, hanno la qualifica di Onlus.
Quindi, di per sè, possono offrire tutti i vantaggi fiscali del caso a chi facesse delle donazioni a loro favore.
Ma per la terza volta ora, ho scritto che sono “intermediari filantropici”.
Cosa vuol dire, in parole povere?
Che queste fondazioni possono ospitare all’interno della propria struttura delle “sotto-fondazioni”, che vengono costituite da vari tipi di soggetti, tra cui altri enti non profit.
Gli intermediari filantropici (come le fondazioni di comunità) sono delle Onlus. Per via della loro struttura giuridica ed economica e della loro missione istituzionale, possono ospitare al proprio interno dei “fondi” costituiti da altri soggetti, tra cui gli enti non profit. Lo fanno per offrire loro una serie di vantaggi, tra i quali c’è la possibilità di garantire le agevolazioni fiscali per le donazioni anche agli enti che non possono o non vogliono essere Onlus oppure ETS
Te lo spiego con un esempio:
facciamo che la tua piccola organizzazione non profit si chiami “Associazione Culturalmente” sia un’associazione a finalità culturali, e che per qualche motivo non possiate diventare Onlus (è quasi sicuro che non possiate diventarlo!) o non vogliate diventare ETS.
Significa che tutti i vostri sostenitori non potranno avere agevolazioni fiscali per le loro donazioni. Ma questo non ti va bene, perché capisci che per alcuni sostenitori possa essere una cosa gradita.
Però voi potete utilizzare lo stratagemma che adesso conosci!
Quindi contattate un intermediario filantropico del vostro territorio. Verificate che è una Onlus e che è in grado di gestire fondi particolari.
Concordate quindi di costituire un fondo particolare denominato “Fondo Associazione Culturalmente”.
A questo punto, tutte le somme che vengono donate al “Fondo Associazione Culturalmente”, venendo di fatto versati nel conto corrente di una Onlus (l’intermediario filantropico) godono delle relative agevolazioni fiscali.
Fatto!
C’è qualche fregatura?
Alcuni temono che consegnare le donazioni a un ente “altro” dal proprio significhi perdere il controllo su di esse.
Ma non è così!
Costituendo un fondo particolare nel quale i donatori verseranno le donazioni destinate alla tua piccola organizzazione, manterrai il pieno controllo su di esse. L’intermediario filantropico che ti “presta” la sua struttura per costituire il fondo particolare, ha l’obbligo di garantire il rispetto di ogni regola di funzionamento che riguarda la gestione del vostro fondo.
Tu cosa fai di lavoro?
Un intermediario filantropico di lavoro fa questo: garantisce la puntuale, corretta e migliore gestione delle risorse che gli vengono affidate per tramite dei fondi particolari.
Le regole di funzionamento del fondo particolare della tua piccola organizzazione, chi le fissa?
Tu! Insomma, il consiglio direttivo della tua piccola organizzazione, che stipula con l’intermediario filantropico un accordo che contiene tutte le regole di funzionamento del fondo.
Ripeto:
E’ la tua piccola organizzazione a decidere il nome, le finalità, gli utilizzi, i meccanismi di gestione del fondo particolare. L’intermediario filantropico “esegue” e trattiene solo una piccola percentuale sulle somme versate a copertura del lavoro professionale di tutela e gestione del fondo.
Quindi:
- la costituzione del fondo è gratuita
- la gestione corrente del fondo comporta che l’intermediario filantropico trattenga una piccolissima % (concordata) a copertura delle spese di gestione del fondo
A quanto ammonta questa percentuale?
Sta alla discrezione delle parti. Quando io ho costituito il Fondo FR (questo è addirittura un fondo personale! Te ne parlerò in futuro…), ho concordato con la Fondazione Terre d’Acqua Onlus una percentuale dell’1%.
Ma, fisicamente, come entrano in titolarità del fondo della tua piccola organizzazione le donazioni che vengono versate all’intermediario filantropico?
Molto semplicemente:
- il donatore fa un versamento sul conto dell’intermediario filantropico
- prima di farlo però indica il nome del vostro fondo nella causale del versamento, eventualmente assieme al nome di un particolare progetto.
Per destinare proprio al fondo particolare della tua piccola organizzazione una donazione, è sufficiente che il donatore faccia un bonifico sul conto dell’intermediario filantropico indicando il nome del vostro fondo come causale del versamento
Ci penserà poi la fondazione a fornire tutti i corretti documenti fiscali e amministrativi ai donatori per certificare la ricezione della donazione. Lavorano loro al posto tuo!
Se è chiaro come le somme entrano nel fondo particolare costituito dalla tua piccola organizzazione… come escono da lì? Cioè, come fate a spendere poi quelle donazioni per pagare acquisti, servizi, prestazioni per progetti e via dicendo?
Di nuovo: sta alle regole di funzionamento del fondo. Un paragrafo dell’accordo definirà quali sono le procedure che la tua piccola organizzazione titolare del fondo particolare e lo staff dell’intermediario filantropico seguiranno per far uscire le somme necessarie.
Tutto questo fa parte di un attento processo di verifica da parte dell’intermediario filantropico, perché le erogazioni delle Onlus devono essere destinate a favore di attività e progetti di cui beneficiano soggetti svantaggiati. Per gli ETS il vincolo dei “soggetti svantaggiati” verrà meno e quindi ci sarà più libertà per la destinazione delle somme raccolte. Resta però che la fondazione farà delle verifiche su quanto questi “ordini di spesa” siano congrui con le finalità indicate nell’accordo di costituzione e gestione del fondo.
A chi puoi rivolgerti per costituire un fondo particolare e offrire le agevolazioni previste a casa velocemente i buoni frutti di questa “nuova” opportunità per la tua piccola organizzazione non profit?
A questo punto, in giro per l’Italia c’è già qualche centinaio di soggetti (e non sono solo enti non profit!) che hanno costituito fondi particolari presso un intermediario filantropico, che tipicamente sono fondazioni di comunità. In ogni caso, come abbiamo visto, sono Onlus.
I servizi che un intermediario filantropico fornisce a chi costituisce fondi particolari sono parecchi, anche se in questo articolo ci limitiamo a descrivere come funziona la garanzia delle agevolazioni fiscali ai donatori! Già solo questo è interessantissimo e può liberare la tua piccola organizzazione dal peso di alcune catene.
Gli utilizzi che si possono fare di un fondo particolare sono davvero numerosi e a volte “incredibili” (dalla gestione di patrimoni per il dopo di noi, al “salvadanaio” per una parrocchia che non potrebbe altrimenti dare sufficienti incentivi fiscali per le donazioni che riceve, a fondi costituiti da aziende per iniziative di responsabilità sociale di impresa…).
Ora ti indicherò a chi ti puoi rivolgere per esplorare e, mi auguro a questo punto, cogliere questa opportunità così importante per una maggiore soddisfazione dei tuoi attuali e futuri sostenitori!
Gli specialisti dell’intermediazione filantropica in Italia sono:
- ASSIFERO – L’Associazione Italiana degli Enti di Erogazione
- FIDO – Fondazione Italia per il Dono
- (mi permetto) Bernardino Casadei, il caposcuola per definizione in materia. E’ lui che ha portato le fondazioni di comunità in Italia! Lo ringrazio anche per il tempo di una telefonata precedente alla pubblicazione di questo articolo
Attraverso di loro puoi informarti, in questi modi:
- puoi capire quali sono le opportunità dell’intermediazione filantropica nel caso della tua piccola organizzazione
- puoi sapere se ci sono fondazioni di comunità Onlus disponibili sul vostro territorio
E se nel tuo territorio non ci sono per niente fondazioni di comunità Onlus che ospitano fondi particolari?
C’è la soluzione, ed è costituire un fondo particolare direttamente presso FIDO – Fondazione Italia per il Dono, che come dice in nome opera in tutto il paese.
Se vuoi costituire un fondo particolare all’interno di un intermediario filantropico Onlus, ma nel vostro territorio non ci sono fondazioni di comunità Onlus, potete sempre contattare FIDO – Fondazione Italia per il Dono, presso la quale potrete costituire il vostro fondo particolare
C’è un intero libro dedicato a spiegare il perché, il cosa e il come degli intermediari filantropici in Italia.
In questo articolo ti ho mostrato appena appena la mostra dell’iceberg di un fenomeno e che ti suggerisco di seguire con grande interesse.
Per il momento, ti basta sapere che quando decidi di costituire un fondo particolare presso un intermediario filantropico
- le donazioni versate nel vostro fondo particolare sono in mani esperte e affidabili: quelle dello staff dell’intermediario filantropico
- la tua piccola organizzazione ha sempre il pieno e completo controllo sulla gestione e utilizzo di ogni centesimo
- è la tua piccola organizzazione che detta le regole, l’intermediario filantropico esegue
E poi, un passaggi fondamentale per metterti in cuore in pace
il fatto che l’intermediario filantropico sia una fondazione, è una garanzia di legge sul fatto che esegua quello che decidi: le fondazioni sono “patrimoni vincolati a uno scopo”, cioè chi gestisce una fondazione è obbligato dalla legge a fare quanto definito nei suoi regolamenti, tra i quali c’è quello che riguarda il funzionamento del fondo della tua piccola organizzazione. Qualsiasi attività che non sia in linea con quanto definito nello statuto e nei regolamenti, è di per sè illegittima.
Infatti, se per caso con la tua piccola organizzazione state ragionando di costituire una fondazione (che è un’operazione molto costosa, sia per il capitale iniziale necessario che per le spese correnti di gestione dell’ente poi), un suggerimento che ti do è: contattate un intermediario filantropico e capite se non è caso di costituire invece un fondo particolare, perché potrebbe essere la soluzioni più semplice e “senza pensieri” per raggiungere i vostri obiettivi.
Detto tutto questo, spero di averti reso buon servizio con questo articolo di approfondimento!
Certo sono temi decisamente “inediti”, e lo sono anche per moltissimi addetti ai lavori, anche per gente che è in giro da tanti anni. Ma le opportunità in giro sono sempre tante, solo che vanno conosciute e capite.
Sono certo che con delle informazioni spiegate – mi auguro – in modo semplice come in questo articolo, potrai fare le scelte migliori per la tua piccola organizzazione e per la vostra raccolta fondi!
Buona esplorazione, un saluto
e avanti tutta!
– Riccardo –
Grazie mille… molto tecnico ma semplice e utile. Se posso… un po’ ridondante la prima parte dove ripeti spesso la stessa domanda. Io che ho poca pazienza stavo per scoraggiare la mia lettura.
Fortuna che la tua curiosità ha vinto sulla poca pazienza! 😀
Grazie del commento Walter, un salutone!
Ciao
anche io ho trovato molta ridondanza, conoscevo la possibilità e ENFATIZZO la genialata …
Grazie
E’ l’articolo campanile, quello che fa “rin-don-dan”! 😀 Già, facciamo girare la voce su questa opportunità! Grazie Giovanni, avanti tutta!
Ringrazio moltissimo per questa interessantissima opportunità.
Certamente, valuterò attentamente e cercherò di far conoscere lo strumento ad altre associazioni
Alberto Ricci
Figurati! Tutta divulgazione dovuta. Facciamo girare! Grazie, ciao!