Hai una grande mailing list di estranei. E allora che ci fai?
Ci butti addosso roba a bomba: DEM, newsletter, mail personali, le carichi su FB…
Ci fai di tutto!
Ma di solito (o meglio: nel 99,9% dei casi) non la esplori.
Da tempo ho imparato con grandi benefici che dietro un indirizzo e-mail, banalissimo indirizzo senza neppure un nome attaccato, può esserci un mondo da esplorare, con opportunità di fundraising anche a breve termine.
Il caso più semplice è quando vedi che il dominio della mail è aziendale. Quindi ti trovi un r.friede@nomeazienda.it
E qui la prima cosa che dovresti fare è dire: bene! Quindi prendere Linkedin e Google e fare le tue ricerche per capire cosa sta a farci il sig. r.friede in quell’azienda, oltre a capire ovviamente quell’azienda che fa tutti i giorni e se ci sono informazioni ulteriori su responsabilità sociale, beneficenza, sponsorship e via dicendo (di solito basta cercare un po’ su Google News).
Ma la stessa cosa la puoi fare anche con r.friede@gmail.com e riccardo.f@libero.it e r.f@yahoo.com
La cosa importante è pagare ‘sti 20-30-100 (dipende cosa usi!) € al mese per fare indagine.
Fai l’investigatore privato!
Dietro r.friede@gmail.com possono esserci 3-4-10 profili social attaccati e in ognuno possono esserci informazioni preziose.
Neanche a dire che le più invitanti di solito le trovi su Linkedin e subito dopo su Facebook.
Non sto qua a discutere di conservazione e trattamento dei dati (ovviamente c’è un po’ da pensarci), ma ecco che da una mail qualsiasi ricavi un nome e cognome, ricavi riferimenti geografici, professioni e dati specifici sul ruolo lavorativo, interessi…
Ad esempio, prova con Spokeo. E’ un po’ lento ma costa poco e trova già tantissimo. Il top è PIPL, che costa tantino ma trova veramente anche quello che non puoi immaginare.