Oggi mi dedico per circa 45 minuti (questo basta) a impostare una pagina/carrello per permettere a chi lo vorrà di donare online per un progetto speciale di Aiuto Bambini Betlemme, per una campagna che si svolgerà nel vivo da ottobre a fine anno (ma prima testiamo una “pre-campagna” con alcuni appelli).
Con questa piccola organizzazione abbiamo iniziato a sistemare la questione donazioni online circa 3 anni fa.
Prima siamo passati per il solito PayPal nudo e crudo. Scelta opportuna, perché abbiamo iniziato a raccogliere donazioni online. Scelta sbagliata perché il risultato era che un sacco di gente:
- non completava la donazione online
- non capiva cosa fare una volta atterrata nella pagina di donazione
Io mi “arrabbiavo” perché scoprivo che tante persone non leggevano le istruzioni che riportavamo già nel sito dell’associazione, e neppure quelle del modulo di donazione di PayPal.
Però l’errore è arrabbiarsi perché gli altri non capiscono, anziché fare un mea culpa e capire cosa non funziona.
Il succo era: un modulo di donazione vuoto di PayPal è l’anti-fundraising! E’ l’anti-mi-viene-voglia-di-donare!
Allora, circa 2 anni fa, abbiamo adottato una soluzione specifica per creare pagine/carrello per le donazioni online (te la cito: Crowdchicken). Qual è il risultato di aver spostato qui la raccolta delle donazioni online?
Il risultato di questo passaggio è che da 1% di donazioni su PayPal, nel giro di un anno siamo passati al 3% su Crowdchicken. Insomma, il transato online in meno di un anno è aumentato del 2% sul totale donazioni (parlo del numero di donazioni effettuate).
Su circa 6000 donazioni all’anno parliamo di piccoli numeri, sia in numero di donazioni (meno di 200) che di importo totale (sono donazioni in media di 30€, quindi online raccogliamo circa 6000€ l’anno).
Insomma: di per sè sarebbe una parte della raccolta fondi annuale quasi trascurabile, non fosse che per questa piccola organizzazione è una buona fonte di nuovi donatori (che arrivano al 99% da anagrafiche raccolte prima in maniera sistematica e a “qualità garantita”).
La cosa positiva è che gran parte di queste donazioni sono da parte di nuovi donatori, ogni anno.
La cosa interessante è questa: arrendersi all’evidenza che per raccogliere donazioni online devi usare piattaforme di appoggio che mettano assieme piacevolezza estetica e usabilità.
A dire: ovviamente (almeno, spero che sia ovvio!) non è che se scegli quella piattaforma invece che quell’altra raccogli di più e/o meglio automaticamente!
La piattaforma che abbiamo scelto semplicemente mette assieme i due fattori “piacevolezza + usabilità” e quindi alla fine chi è intenzionato a donare online:
- capisce cosa deve fare e lo fa (usabilità)
- si sente stimolato perché l’esperienza visiva ed “estetica” è motivante
La cosa più interessante in assoluto è che l’identica formula e gli stessi fattori valgono per tutta la parte di “sollecitazione”: cioè, è così che vanno impostati tutti i materiali e le azioni di comunicazione che invitano a donare (puoi addirittura trasportarlo a quando chiedi di donare faccia a faccia!).